Il Ministro dello Sport si è unito alle ultime dichiarazioni rilasciate da Giuseppe Conte sulla Fase 2, il calcio è fortemente coinvolto perché sono state interrotte non solo partite ma anche gli allenamenti individuali e collettivi. Molti giocatori sono rientrati nei loro paesi e lì sono rimasti seguendo gli aggiornamenti e le direttive per l’emergenza Covid.
Ripresa o non ripresa: il calcio italiano in quarantena
Le settimane scorse, il calcio italiano in quarantena è stato vissuto tra polemiche e difficoltà, tecnici e allenatori divisi sulla ripresa del campionato e sugli allenamenti stessi, i tifosi d’accordo sulla non ripresa del campionato 2020 e pensare alle future competizioni 2021. La divisione era anche tra i club stessi di Serie A e Serie B, soltanto con i primi bollettini medici che aprivano la speranza di una Fase 2 più libera negli spostamenti si è iniziato a parlare concretamente di ipotesi di ripresa.
Comitato tecnico scientifico, Federcalcio, Lega e altre delegazioni sportive collegate si sono riunite per organizzare un ipotetico campionato da Fase 2, nonostante il sì del Presidente del Consiglio e del Ministro non ci siano a tutt oggi.
I medici e i tecnici hanno studiato delle misure di prevenzione, controllo e comportamento per la ripresa sportiva. Tutti i giocatori, inizieranno con un isolamento di 15 giorni e tamponi di controllo che saranno ripetuti periodicamente, sia per gli allenamenti da gestire con le distanze che per le partite. Il dubbio di molti medici e tecnici riguarda il caso di contagio durante le partite e gli allenamenti che metterebbe a rischio più professionisti coinvolti e porterebbe ad una nuova interruzione.
Ed è proprio da questo punto che il Ministro dello Sport ha iniziato, collegandosi alle ultime disposizioni di Conte.
Il Ministro Spadafora ha incontrato i tecnici, le sue dichiarazioni
“Se il governo decreterà la chiusura del campionato creerà le condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibili. In questi giorni – ha spiegato ai microfoni di Raitre – il Comitato tecnico scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo del calcio, non solo la Figc, per avere approfondimenti sul protocollo presentato. Se verrà trovata una sintesi tra il Comitato e la Federcalcio gli allenamenti potranno riprendere e questo avrà una ricaduta positiva anche sulla possibile ripartenza del campionato. Viceversa sarà il governo a decretare, per motivi di evidente emergenza sanitaria, la chiusura del campionato anche creando, nei limiti del possibile, le condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibile“.
La Serie B conferma il suo stop, ecco le ragioni
La Serie A e la Serie B si fermano anche dove si giocano le Scommesse Sportive, sulle piattaforme, le competizioni presenti sono dove ancora non si è stabilito il lockdown calcistico o sportivo, dove con determinate misure si è riusciti ad andare avanti con il campionato.
Anche nella serie B si studiano i protocolli da attuare per una possibile ripresa, nonostante le ultime affermazioni sia del Ministro Spadafora che di Conte. Segno che ci sono tecnici e professionisti che sognano comunque una ripresa estiva, a luglio e ad agosto insieme alla Serie A.
Nei giorni scorsi erano state annunciate delle decisioni importanti da prendere nei primi dieci giorni di maggio per la conclusione del campionato ad agosto. Proprio dal Consiglio direttivo della Lega Serie B arriva all’unanimità questa posizione: sono necessari almeno tre mesi dalla ripresa degli allenamenti per finire il campionato, soprattutto perché collegati alle date finali delle competizioni UEFA. Quindi, ufficialmente, nonostante dichiarazioni e protocolli in preparazione, il campionato è sospeso con le classifiche ferme.