Per l ’ indagine Prisma, la Juventus viene indagata per reato di falso in bilancio. Ora il procuratore Ghinè tenta di chiudere l’indagine in corso chiedendo una nuova proroga, intanto si attende l’udienza per la fine di questo mese.
Cosa è successo?
Tutto è nel mirino delle plusvalenze e la manovra stipendi che secondo gli inquirenti e le indagini fatte sulla società bianconera, c’è differenza tra i risultati contabilizzati e quelli del bilancio negli ultimi tre anni. Infatti la Juventus, ai tempi della pandemia, annunciava l’accordo con i calciatori e lo staff per la riduzione dei compensi per circa euro 90 milioni di euro. Ma la realtà è un’altra, i calciatori avrebbero rinunciato soltanto a una mensilità è, dunque i Pm indagano su Agnelli, Nedved e Paratici, per il reato di manipolazione del mercato nel contesto di notizie false e operazioni simulate o altri artifizi che hanno provocato un’alterazione del prezzo sugli strumenti finanziari. Oltre a questo, i nomi citati sopra, vengono indagati soprattutto per il rischio di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità di pubblica vigilanza compreso la dichiarazione fraudolenta per le fatture di operazioni inesistenti. Nella piattaforma dedicata alle competizioni sportive, gli utenti possono accedere e usufruire dei bonus, vantaggi promozionali e le offerte dei bookmakers che per avere maggiori informazioni si può andare a cliccare su librabet scommesse.
Le indagini da parte degli inquirenti
In questo caso il club della Juventus viene indagata come persona giuridica riferita nonchè sulla responsabilità dell’ente, ai reati tributari e abusi di mercato come dicevamo prima. Inoltre prevede una sanzione pecuniaria, ora a distanza di mesi, si aspetta il Collegio di Garanzia dello sport contro la penalizzazione dei 15 punti, dove può sia confermare la sentenza, che annullarla. Ma il Collegio, volendo, può anche rimandare il tutto alla Corte d’Appello Federale per riformulare capi di accusa e quantificazione riguardo alla penalizzazione. Intanto alla fine di questo mese si chiude l’indagine sulla manovra degli stipendi, i compensi fittizi e le plusvalenze. Il procuratore Federale Giuseppe Chiné nel frattempo ha chiesto una nuova proroga, ovviamente ancora tutto è imballo anche se il club pensa di uscire fuori da questa situazione grazie al ricorso. Il futuro digitale si allarga sempre di più, tanto da cambiare il lavoro negli uffici, o modernizzare addirittura gli attrezzi da lavoro, tutto quello che c’è intorno a noi sta prendendo un’altra forma che per sapere come sarà realmente il futuro digitale clicca su questo link.
Giuseppe Ghinè
La richiesta di Giuseppe Chiné riguarda una nuova proroga che riguarda però altri punti dell’inchiesta Prisma , che sarebbe più che altro legato alle manovre degli stipendi di cui ancora non si riesce a scoprire quel lato oscuro laddove sarebbe emerso quell’accordo tra la società e calciatori trovati in seguito come prove sui contenuti delle side letter. Alla prima proroga, ne è stata aggiunta un’altra con venti giorni in modo che il Collegio di garanzia del Coni può dare motivazioni da parte della Juventus per il provvedimento sulle plusvalenze. Adesso , il Tar del Lazio, ha stabilito che a giorni, la Giustizia sportiva dovrà consegnare ai legali la lettera della Procura dove ci sono tutti i chiarimenti interpretativi sul tema stesso. La Federcalcio, ha valutato la situazione come pre procedimentale informale: ma per il Tar è comunque un contenuto provvedimentale implicito, sicuramente a quel punto, la questione dovr agrave; essere approfondita e per questo si attende fine mese massimo i primi di Aprile.
La procura federale
La sentenza della Corte d’appello federale dunque viene impugnata dalla Juventus per l’ inammissibilità è della richiesta di revocazione, la violazione dei principi del contraddittorio, la violazione del diritto di difesa e la mancata correlazione tra contestazione e sentenza. Il fatto sta che nello stesso tempo c’è l’insufficiente motivazione sulla violazione disciplinare sul contabile non accertato come applicabile tuttavia non previsto dall’ordinamento sportivo. Tante indicazioni interpretative riguardo l’azione disciplinare, sanzioni, la condanna della società sulla gestione ed il controllo con l’assenza della documentazione necessaria che attesta l’accordo tra i calciatori e la società stessa. Insomma si cerca di uscirne fuori, ma per la Juventus la situazione non è facile da affrontare, nei prossimi giorni avremo altre news.